Per sottrarsi ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, Corrado, un professore che vive a Torino, si rifugia in una casa in collina, appena fuori città. Tra gli sfollati ritrova Cate, una donna che aveva amato. Ma l'amicizia con alcuni partigiani costringe Corrado a spingersi fino al paese natale, nelle Langhe. Qui egli comprende l'inutilità di ogni ulteriore proposito di fuga: davanti all'orrore della guerra e all'assurdità della morte, sia degli amici che dei nemici, tutti i vivi si sentono partecipi della stessa colpa e può solo subentrare la pietà per tutte le vittime. Il romanzo è inserito idealmente dall'autore in un ciclo che comprende "Il carcere", "Il compagno" e "La luna e i falò"