L'A. intende riproporre il pensiero blondeliano, che considera fecondo e capace di creare già una "scuola". Egli ne indaga la genesi, analizzando i primi scritti del "filosofo dell'azione". Evidenzia il suo tentativo di superare l'intellettualismo, vizio comune tanto all'idealismo quanto al realismo moderni in tutte le loro sfumature: all'atto del pensiero considerato quasi come una realtà a se stante, Blondel contrappone il "fatto" del pensiero come eco della vita in tutti i suoi aspetti, nella quale conta soprattutto il particolare, il concreto, l'individuale; l'amore è una forma più alta e vitale di conoscenza e di rapporto col reale, rispetto a quella che deriva da una razionalità astratta. Egli, pertanto, riattualizza la tradizione del pensiero cristiano, capace di ridare significato pieno all'azione dell'uomo