L'A. ripercorre la letteratura del 19. secolo, l'epoca d'oro del romanzo, mettendo in scena personaggi e autori collegati da un "filo rosso" che accomuna, fra gli altri, Poe e Balzac, Dickens e Manzoni, Stevenson e Dostoevskij: non il piccolo, tedioso male della vita quotidiana, bensì l'attrattiva del Male Assoluto, quell'abisso di "vuoto gelido e vertiginoso, illimitato e senza confini" che domina la coscienza moderna